Negli anni Settanta la scrittrice Sigrid Nunez lavorò come assistente di Susan Sontag e finì per andare a vivere da lei e dal figlio, di cui divenne anche la ragazza. In Sempre Susan: A Memoir of Susan Sontag (Atlas), Nunez descrive quel periodo e parla di com'era la scrittrice in casa, "And there were times when her obsessive curiosity, which she herself considered her biggest virtue, seemed closer to voyeurism: not a virtue", e "Exemplary was also one of her words, as were grotesque, boring, and besotted". bostonglobe.
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