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Come di consueto in questo periodo i giornali riportano giudizi vari sui più bei libri dell'anno. Noiosissimi. Con l'eccezione di James Wood che consiglia Lydia Davis, Helen Garner - che paragona a Tolstoy -, Ludmilla Petrushevskaya - che paragona di nuovo a Tolstoy e che anch'io ho letto da poco con grande piacere -, e per la saggistica Saving God: Religion After Idolatry (Princeton University Press), del filososo di the Princeton Mark Johnston, di cui dice, "I don’t agree with Johnston’s theist conclusion, but I am moved by the way he reaches it; which is the exact opposite of how I feel about the work of Dawkins, Harris, and Hitchens."
Il Guardian invece propone un elenco dei peggiori libri del decennio.
Foreign Policy magazine riporta i consigli di libri di 142 personalità pubbliche.
Cinque cose che probabilmente non sapete di Louisa May Alcott.
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