9.6.09

NONFICTION
Writers on Writers è una nuova collana della Princeton University Press. Il primo volume è Notes on Sontag di Phillip Lopate. Papercuts.

DA LEGGERE
Sempre a proposito di scrittori, l'interessante articolo di Louis Menand sui programmi universitari di creative writing. Menand commenta un libro recentemente uscito, Mark McGurl, The Program Era (Harvard University Press). McGurl, dice Menand, affronta l'argomento in maniera originale, non cercando di rispondere alla domanda se insegnare a scrivere romanzi sia possibile o no, ma cercando di valutare l'influenza che i corsi di creative writing hanno sulla narrativa contemporanea. In fondo l'università, nota McGurl, è il luogo da cui è passata, e passa, la maggior parte dei grandi scrittori americani degli ultimi anni, ed è anche il luogo in cui si formano i lettori di narrativa, è quindi naturale che dia un'impronta alla narrativa. I sempre più numerosi corsi di creative writing sono probabilmente il fenomeno più importante della storia della letteratura americana del dopo-guerra; non è un caso, dice sempre McGurls, che le istituzioni amino tanto questi corsi, sono "l'istituzionalizzazione dell'anti-istituzionale per eccellenza", sono il fuori contenuto nel dentro. nyer. E' forse anche per questo, dico io, che l'università - il campus - fa così spesso da sfondo ai romanzi americani?

Quasi un contraltare all'articolo precedente, sempre sul nyer, l'articolo di David Grossman su Bruno Schulz, scrittore ebreo polacco nato nel 1892 e morto nel 1942, tanto geniale quanto inafferrabile. Grossman cerca di catturarne l'elusiva personalità e ricostruirne la tragica morte per mano dei nazisti attraverso la testimonianza di un vecchio signore che ha avuto la fortuna di averlo avuto brevemente come insegnante alle medie e poi di assistere per caso alla sua morte.

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