30.10.12

In difesa del romanzo breve

O novella, come si chiama in inglese. A prenderne le difese è Ian McEwan, la cui prima "novella" è stata criticata in maniera antipatica. Lui addirittura definisce la "novella", "the perfect form of prose fiction". Non so se sono d'accordo. Amo i romanzoni, ma anche i romanzi corti e i racconti. Sono tutte forme possibili e non intercambiabili di narrativa. Dettate da esigenze interne, direi. La "novella" ha comunque una tradizione gloriosa. "It is the beautiful daughter of a rambling, bloated ill-shaven giant (but a giant who’s a genius on his best days). And this child is the means by which many first know our greatest writers. Readers come to Thomas Mann by way of “Death in Venice,” Henry James by “The Turn of the Screw,” Kafka by “Metamorphosis,” Joseph Conrad by “Heart of Darkness,” Albert Camus by “L’Etranger.” I could go on: Voltaire, Tolstoy, Joyce, Solzhenitsyn. And Orwell, Steinbeck, Pynchon. And Melville, Lawrence, Munro. newyorker.

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